Il clima vero sta dentro di noi e le previsioni del tempo vere erano state tenute nascoste al pubblico per decenni. Uragani su e giù per il subconscio. Perturbazioni lungo i confini dell’anima. E tempeste sulla psiche metropolitana erano previste entro mezzanotte. Cancellati tutti i voli in arrivo e partenza dai principali egoporti.
(Don De Lillo, Americana)
• Non è bastata la negazione a salvarti dagli effetti devastanti della miopia. L’oculista ha trasformato in termini medici e numeri tutte quelle cose alle quali ormai ti eri abituata: vedere i visi in lontananza come un quadro di Bacon, provare una nausea costante davanti allo schermo televisivo, non prestare attenzione a cose che fossero solo un palmo oltre il tuo naso. E ora che hai gli occhiali e la tua visone è stata ripristinata ad un livello di funzionalità socialmente accettabile, ti sembra di vedere troppi dettagli che preferiresti ignorare, troppi visi che sarebbe meglio non ricordare. Insomma, tutto si è trasformato in una foto HDR e non esistono parole umane per descrivere il tuo sdegno.
• Guardi Shame e leggi Americana di De Lillo e, senza neanche accorgertene, inizi ad immaginare il protagonista del secondo con il viso, il fisico e le abitudini sessuali del protagonista del primo. Soprattutto, pensi a David Bell, sovrapposto a Fassbender, che torna a casa dal lavoro, con quello sguardo, quello sguardo finale, finalmente affranto e consapevole e pieno del vuoto di un’intera esistenza. Associazioni che, lì per lì, non ti sembrano balzane.
• Febbraio se ne va via in due/tre punti, giusto qualche secondo per respirare profondamente, prima di inziare a correre e sentire che il tempo sta cambiando. E tu con lui.
e per fortuna, che ti lasci ancora cambiare dal tempo che passa, e dalle cose che accadono. 🙂
(abituata agli occhiali?)
Soprattutto, mi lascio cambiare dal tempo meteorologico 😛
(ci si abitua mai davvero agli occhiali? Bah. Io dico sempre che è un po’ come portare la dentiera!)
ci si abitua ci si abitua
finché non li cambi e non sei ancora riuscito ad adattarti a quelli nuovi e ti sembra sempre di guardare il mondo come da una distanza e non capisci bene se è il mondo che si è spinto qualche centimetro in avanti. o se sei tu ad aver tirato indietro la testa.
ps: grazie per essere una musa.
ecco.
🙂
“sembra sempre di guardare il mondo come da una distanza”
Esatto! Ogni volta che fisso qualcosa è come se i miei occhi avessero quell’autofocus schifoso che avevano le prime digitali; mi sembra quasi di sentirne anche il ronzio 😀
Una musa? Lei è troppo generoso, Signor K.