Domenica a pranzo

Oggi è domenica e di domenica mia madre è solita invitare per pranzo mio fratello assieme alla sua ragazza, come per convincersi che il suo piccolo non sia mai andato via dal nido, come per annusargli sulla pelle ancora l’odore del suo latte.

Oggi è domenica e di domenica sono solita rimanere girata, per tutta la durata del pranzo, verso lo schermo della tv, fingendo interesse per quelle inenarrabili amenità che passano quotidianamente su Mtv. E poi quelli che vengono concepiti come racconti, nella mia mente piccola e limitata, diventano versi, parole che si rincorrono a perdifiato, ma che non riescono comunque a costituire un discorso, un periodo sensato, come se bici, gare, colesterolo, il governo appena caduto, il governo da ricostruire, le gravidanze indesiderate, i gay, i gerani sul balcone, l’edera che nasconde il giardino nel quale giocavo e parlavo parlavo col mio amico immaginario, l’edera che sola ascoltava i deliri infantili, l’edera che oscurava a mia madre i miei baci tredicenni, ecco, sì, anche tutti i baci che ho dato, i letti che ho riscaldato, le menti che ho sporcato, il freddo e il caldo, l’inverno e l’estate, quell’inarrestabile ciclo di amici che prima lo sono e poi non lo sono più, le tue labbra appuntite, le tue labbra carnose, i tuoi occhi grandi, i tuoi occhi a mandorla, i tuoi  occhi neri, i tuoi occhi verdi, il lasciarsi rincorrere da qualcuno mentre si rincorre qualcun altro, tutte le parole dette da persone ormai morte, tutte le parole dette da persone che moriranno, ecco, la domenica a pranzo è come se tutte queste cose che sono la mia vita, la loro vita e lo strappo dal quale si intravede la vita di qualcun altro, è come se tutte queste cose iniziassero a non avere più un significato preciso, è come se iniziassero a dissolversi nel vortice del mio respiro che si fa sempre spudoratamente più regolare, mentre mi assopisco sul divano, la domenica, all’ora di pranzo. Mio fratello suona alla porta, ma sarà qualcun altro ad aprirgli.

10 thoughts on “Domenica a pranzo

  1. criade2 ha detto:

    tu hai da fare.

    non puoi aprirgli.

    buona domenica, dunque.

  2. ipsediggy ha detto:

    bella penitenza (con psicodiversivo indotto)!

  3. utente anonimo ha detto:

    E’ un finto rock.

    Vecchio

  4. Ossimorosa ha detto:

    Io sono rimasta ferma alla domenica di anni e anni fa, quando si andava a pranzo dalla nonna. O ancora più indietro, da bambina, quando accompagnavo mamma e papà in piazza. Loro si bevevano l’aperitivo mentre io rincorrevo i piccioni con le patatine in mano.
    Adesso le domeniche a pranzo non vedo quasi più la tavola imbandita e la famiglia attorno. Non c’è maliconia però, è solo il mutare naturale delle cose.
    Però è strano, come certi avvenimenti che mai più si potranno ripetere diventano gli archetipi di qualcosa che ti rimarrà per sempre in testa.

  5. FrancesGlass ha detto:

    >criade2: sì, infatti, quando sono spalmata sul divano non mialzerei neanche se avessi sottomano il mio peggior nemico da torturare liberamente.

    >ipse: sì, una gran penitenza, per me che ho mille intolleranze familiari.

    >Vecchio: quello è il loop fonologico che accompagna eventi familiari del genere 😀

    >Ossimorosa: anche dalle mie parti, gli odori infantili stentano a svanire. Le patatine di domenica mattina, i pranzi dai nonni. Mi hai fatto venire in mente che è passato un sacco di tempo, alle volte si tende ad assuefarsi ai cambiamenti.

  6. DorianRiver ha detto:

    tutti i baci che ho dato, i letti che ho riscaldato, le menti che ho sporcato, il freddo e il caldo…

    non so se ti capisco o se mi piacerebbe farlo.
    ad ogni modo brividi (ok ok, senza revisionismo).

  7. utente anonimo ha detto:

    “ma comunque non ti accontenterai, è presto per farci domande”.

    Vecchio

  8. yngnjnwrrnrynwr ha detto:

    Sembra casa mia di alcuni millenni fa, ma mia sorella tuona alla porta.

  9. FrancesGlass ha detto:

    >Dorian: per una volta cedo all’innocenza di credere che non ci sia del revisionismo in un tuo complimento 😛

    >yngeccecc: mi sa che certe cose hanno lo stesso andamento nella maggior parte delle famiglie.

  10. utente anonimo ha detto:

    io no apro.
    Laban

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